
MUFFAT
Conerti Grossi, 1-6
Musica Aeterna Bratislava
Peter Zajícek, dir.
NAXOS
8555096 1 CD 54'54
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Quella di Georg Muffat fu una vita itinerante,
fatta di trasferimenti nelle varie corti d’Europa, come quella di
molti musicisti coevi, ma anche di fughe a causa di guerre e persecuzioni.
Di nascita francese, ma discendente di immigrati scozzesi che avevano
abbandonato il loro paese a causa delle persecuzioni inglesi contro
i cattolici, Muffat si considerò sempre tedesco, perché,
quando era ancora bambino, la famiglia si trasferì in Alsazia.
Studiò sei anni a Parigi con Jean-Baptiste Lully e poi a
Roma con Bernardo Pasquini dove ebbe modo di conoscere Arcangelo
Corelli. Dopo aver soggiornato nelle corti di Vienna, Praga e Monaco
si stabilì definitivamente a Passau.
Le sue composizioni risentono moltissimo dello stile
francese e di quello italiano e la sua musica può essere
considerata come la sintesi dei due stili che Muffat diffuse nei
paesi tedeschi.
I concerti grossi raccolti in questo CD NAXOS sono
i primi sei dei dodici di cui si compone l’opera di Muffat, l’ultima,
pubblicata nel 1701 a Passau col titolo Exquisitioris harmoniae
instrumentalis gravi-jucundae Selectus. L’opera costituisce
di fatto un’edizione rivisitata e sviluppata dell’Armonico
Tributo, la prima raccolta che Georg Muffat pubblicò
nel 1682. Partendo da cinque sonate della prima pubblicazione
egli realizzò sei concerti con l’introduzione del continuo,
con cambi di organico e di lunghezza dei movimenti e con l’aggiunta
di sei nuovi concerti. Ognuno ha un titolo in latino che nulla
ha a che fare con la musica e tutti presentano lo stesso schema
costruttivo: sono articolati in cinque movimenti, il primo è
una sonata di stile italiano costituita da una sezione lenta seguita
da una più veloce, segue una danza di stile francese, poi
un movimento grave di stile italiano divide il concerto e introduce
altre due danze di stile francese. Anche se lo schema è
ripetitivo il risultato è molto raffinato e la musica risulta
sicuramente elegante, chiaramente adatta allo stile di corte.
L’Orchestra da camera Musica Aeterna Bratislava
con Peter Zajícek primo violino, ha un suono molto gradevole,
ricco di armonici e caldo, l’esecuzione è stilisticamente
corretta e in grado di evidenziare sempre il doppio stile italiano
e francese di questi concerti, differenziandone sapientemente
la musica delle danze da quella dalle sonate, dando il giusto
risalto alla distinzione tra le sezioni soliste e le sezioni orchestrali.
Ne risulta un’esecuzione varia e dinamica, più legata alla
"tradizione" esecutiva del repertorio barocco che non
ad una lettura innovativa come quella perseguita negli ultimi
anni da alcuni ensemble, ma estremamente corretta e rispettosa
della musica e dell’epoca, insomma un concerto grosso eseguito
con tutti i crismi della classicità, ostentando la giusta
solennità che noi leghiamo all’idea di "concerto grosso".
Va riconosciuto alla NAXOS il merito di dare spazio a questo repertorio
nascosto e a volte ancora sconosciuto, ed a quei compositori che,
ritenuti marginali dalle majors, hanno invece avuto molta
parte nella creazione e nella divulgazione musicale della loro
epoca. |